Proiezioni

Marzo/Aprile

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Trama

Io sono ancora qui è un film diretto dal regista brasiliano Walter Salles, noto per aver girato I diari della motocicletta (2004) e On the Road (2012).
La sceneggiatura si basa su Ainda estou aqui (2015), libro di memorie dello scrittore brasiliano Marcelo Rubens Paiva, noto per essere il figlio del politico Rubens Paiva (uno dei desaparecido della dittatura in Brasile durante gli anni Settanta) e di Eunice Paiva, donna simbolo della lotta contro il totalitarismo. Si tratta di un film piuttosto personale per il regista, che da bambino era vicino di casa della famiglia Pavia.
Il cast è ovviamente composto da attori brasiliani: Rubens è interpretato da Selton Mello, mentre Eunice (giovane e adulta) da Fernanda Torres e Fernanda Montenegro (rispettivamente figlia e madre nella vita reale). Alla sua uscita nelle sale brasiliane, Io sono ancora qui ha riscosso un grande successo al botteghino, richiamando oltre 3 milioni di spettatori.
Il film è stato presentato in concorso al Festival di Venezia 2024, dove Walter Salles si era presentato l’ultima volta con Disperato aprile (2001).
L'opera ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il Premio Osella per la migliore sceneggiatura a Heitor Lorega e Murilo Hauser. Per la sua performance sulla scena, Fernanda Torres ha vinto il Golden Globe per la migliore attrice in un film drammatico (è la prima attrice brasiliana a vincere tale premio), ed è stata candidata come miglior attrice agli Oscar 2025, mentre il film è stato candidato come miglior film e si è aggiudicato la statuetta come miglior film internazionale


Walter Salles entra in una dimensione domestica a lui non troppo usuale, dopo averci abituato a storie muscolari e metropolitane, come Central do Brasil o I diari di una motocicletta, e custodisce con grande tenerezza questo nuovo peso insieme a una magnifica Fernanda Torres, capace di rendere la forza serena e il coraggio, nonostante tutto e nel corso dei decenni di questa donna, che come tante altre subirono una delle torture più subdole da parte delle dittature sudamericane.
Quella sparizione dei propri cari che costrinse chi restò alla costante sofferenza nell’ignoto, privi di una tomba o un corpo, ma anche di ogni informazione sulla sorte reale, le torture subite o le ipotetiche accuse ipotizzate dai regimi.

Eunice Paiva è un simbolo della lotta contro la dittatura militare in Brasile negli anni Sessanta. Suo marito, Rubens Paiva, dopo essere stato arrestato, è stato torturato e assassinato a Rio de Janeiro nel gennaio 1971.


Cinema Verdi San Vincenzo

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