Proiezioni

Luglio

  • ore 22:00
  • ore 22:00

Trama

La zona d'interesse, film diretto da Jonathan Glazer, segue la vita quotidiana di una famiglia tedesca che vive accanto al campo di concentramento nazista di Auschwitz durante la Seconda Guerra Mondiale.
La famiglia Höss vive in un’elegante casa di campagna in riva al fiume, li vediamo fare il bagno con i bambini in estate, come se dietro al loro giardino non ci fossero i forni crematori del campo di concentramento. Il padre di famiglia è Rudolf Höss (Christian Friedel), comandante alla direzione del campo.
Seguiamo la vita di questa famiglia fuori e dentro ad Auschwitz. All’interno osserviamo il lavoro di Rudolf e fuori scorgiamo la moglie Hedwig (Sandra Hüller) che prende il tè con le amiche e i bambini che vanno in bicicletta allegramente. In sottofondo si sentono i rumori sinistri di prigionieri che marciano legati e nell'aria si vedono alzarsi nuvole di cenere.
Tra queste due dimensioni contrastanti, si intrecciano anche storie di coraggio e storie d’amore clandestine…
A dieci anni di distanza da Under the Skin (2013), Jonathan Glazer torna alla regia e alla sceneggiatura con una pellicola ambientata e girata ad Auschwitz. Si tratta del primo film in lingua tedesca diretto dal regista britannico, tratto liberamente dall’omonimo romanzo dello scrittore inglese Martin Amis. L’opera è stata presentata in concorso al Festival di Cannes 2023, dove ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il Grand Prix Speciale della Giuria e il Premio FIPRESCI. Il film è una produzione anglo-polacca ed ha preso vita dopo gli approfonditi studi del regista, il quale - durante una sua visita ad Auschwitz - rimase profondamente colpito dalla residenza della famiglia del comandante nazista Rudolf Höss, che si trovava poco distante dal campo di concentramento. Grazie alla collaborazione con il Museo di Auschwitz, il regista ha avuto il permesso di consultare gli archivi storici che contenevano le testimonianze delle persone che avevano lavorato presso la casa di Höss, ricostruendo un quadro verosimile di quella che poteva essere la quotidianità della famiglia del gerarca nazista. Jonathan Glazer e il direttore della fotografia Łukasz Żal - candidato due volte all’Oscar - hanno scelto di girare le scene piazzando sul set (un’accurata ricostruzione della vera residenza della famiglia Höss) delle telecamere messe in diverse angolazioni e manovrate da remoto, dando così agli attori la possibilità di muoversi liberamente ed improvvisare.
Nelle mani di Jonathan Glazer il romanzo di Martin Amis che ha lo stesso titolo del film è solo uno spunto. Le pagine e la storia vengono asciugate, disossate, tardite. A Glazer interessa lavorare sul massimo del minimalismo e dell’astrazione possibili, per raccontare con le immagini, e coi suoni, quel che le parole spesso non sono sufficienti a raccontare. Figuriamoci spiegare. The Zone of Interest non è solo astratto e minimale. È geometrico. Rigoroso. Implacabile. È la logica perversa, spietata, allucinante ma a suo modo lucidissima del nazismo, della Soluzione finale, quella che Glazer mette sullo schermo.
Un film potente, destinato a scatenare dibattiti e a lasciare un segno nello spettatore.


Cinema Verdi San Vincenzo

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