LAGGIU' QUALCUNO MI AMA
- Documentario, Biografico
- Italia
- 2023
- 23 febbraio 2023
- 118 Min.
- Mario Martone
- Massimo Troisi
- Medusa e Vision Distribution
- Indiana Production
Proiezioni
Marzo
- ore 21:00
- ore 17:30 e 20:30
Trama
Altro che recensione. C’è poco da dire, qui: ha già detto tutto Mario Martone. Martone che, in questo film che è più di un semplice documentario, fa - benissimo - il lavoro che fanno o dovrebbero fare i critici, rischiando di lasciarli senza il poco lavoro che già hanno. Raccontando Massimo Troisi con l’intelligenza analitica del Martone critico, la passione del Martone cinefilo, l’abilità del Martone regista.
Laggiù qualcuno mi ama non è (o non solo) il classico documentario che omaggia la grande figura del mondo del cinema che non c’è più, ma è soprattutto - e non a caso così comincia, anzi dichiaratamente - un film nel quale Martone vuole esporre e dimostrare a tutti la correttezza della sua tesi.
La tesi per cui Troisi non è stato solo un formidabile comico, e un bravissimo attore tout court - come saggiamente aggiunge Paolo Sorrentino, uno di quelli che Martone ha voluto a conversare di Troisi con lui sullo schermo - ma un grande regista.
Meglio: un grande autore, capace di esserlo anche quando, come è accaduto, Troisi dei film che lo videro protagonista non è stato anche regista.
Basterebbe la parte iniziale, in fin dei conti, per constatare il valore di Laggiù qualcuno mi ama. Basterebbe raccontare l’intuizione di Martone - già ghezziana, forse, ma non è questo il punto - di mettere assieme Massimo Troisi e François Truffaut.
E basterebbe vedere il modo in cui Martone, nel tradurla in film, affiancando immagini a immagini, fa del suo documentario un vero e proprio video-saggio.
Autore, Massimo Troisi, lo è stato indubbiamente. Così come è stato grandissimo comico, e personaggio lunare capace di incarnare - come Chaplin, mescolando comico e tragico, risata e malinconia - le inquietudini, le sfide, le trasformazioni e gli sgomenti di una generazione, e perfino di una città che raccontava, in un certo senso, non raccontandola.
Martone riprende i film di Troisi, da lì il suo carattere, e poi la sua vita. Visita i luoghi della sua giovinezza, parla con Anna Pavignano, che di Troisi è stata compagna di vita e di lavoro, e che apre l’archivio dei suoi ricordi e delle sue carte al film. Dialoga con colleghi e amici come appunto Sorrentino, Ficarra e Picone, e un Francesco Piccolo che racconta della profonda e emozionante immedesimazione che si provava, allora e a quell’età e in quei luoghi, con il Troisi dello schermo (lui, Piccolo, che ancora oggi ha nella sua produzione letteraria e cinematografica guizzi di troisismo piuttosto evidenti), e che ne evidenzia uno dei caratteri più evidenti e importanti: quello di una fragilità che, però, non ha mai intralciato una determinazione quasi ribelle a essere libero e mai prono a niente e nessuno.
Martone, in un film nel quale è messo in gioco dal primo minuto, non si nasconde. Anzi, si mette in scena apertamente, senza mai rubarla però, quella scena, al suo grande protagonista (del quale rispetta comunque il carattere schivo, e la voglia che aveva di nascondersi, quasi, nelle pieghe dei suoi stessi film) né tantomeno agli altri comprimari che appaiono nel film.
La presenza del regista sullo schermo, e nelle parole che accompagnano le immagini, sono il filo che tiene assieme la riflessione e l’omaggio, l’analisi e il sentimento, la cronaca e la passione. Si parte dalle origini, e da un assunto critico, e si prosegue cronologicamente in avanti, per dimostrarlo ma non solo, cogliendo di Troisi l’arte e (quindi) l’umanità assieme, il talento e la malattia, riuscendo a far ridere fino alle lacrime così come a tirarle fuori, quelle stesse lacrime, grazie alla capacità di commuovere in maniera che è sempre composta, pudica, mai banale o sfacciata.
Anche quando di Troisi si affronta il capitolo finale, quel Postino che ha testardamente voluto completare prima di dover concedere al suo cuore stanco e malato di riposare per sempre.
Cinema Verdi San Vincenzo